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Possibili tagli ai nuovi assegni destinati ai coniugi ed eredi in vita con l’indicatore Isee.
Il capo del sindacato dei pensionati della Cgil, Ivano Pedretti, ha evidenziato che il Governo prevede un intervento sulle pensioni di reversibilità. Infatti in uno dei decreti della delega legislativa sulla povertà, depositati in Commissione Lavoro alla Camera sono prese in considerazione le prestazioni di cui godono il coniuge o gli eredi alla morte del pensionato o del lavoratore che ha versato i contributi.
Non è scritto esplicitamente, ma leggendo il testo si intuisce che le pensioni di reversibilità diventano “prestazione assistenziale”. Per poterne beneficiare non devono essere superati certi parametri economici. Questo accade anche oggi, ma la novità sta nel fatto che il governo vuole ancorare la reversibilità al reddito risultato dal calcolo dell’Isee.
Con questo calcolo (Isee, Indicatore di situazione economica equivalente) si include anche eventuali patrimoni finanziari e immobiliari. Per fare un esempio: una vedova, che ha fatto per una vita la casalinga, alla quale il coniuge ha lasciato in eredità qualche immobile e un pacchetto di Btp, rischia di dover rinunciare all’assegno.
Dipende tutto dal limite del parametro Isee. Secondo alcuni consulenti del Governo non cambierebbe nulla perché in questo caso, di cui abbiamo fatto esempio sopra, non verrebbe considerato l’elemento patrimoniale dell’Isee. Quello che fa paura è il termine che viene usato nell’articolato: cioè “razionalizzazione delle prestazioni”. Inoltre, c’è da dire che finora la pensione di reversibilità è stata una misura “previdenziale” (dovuta perché proveniente dai contributi versati nel corso degli anni dal lavoratore), da adesso sarà “assistenziale” collegata ai mezzi di cui dispone il beneficiario.
Susanna Camusso Cgil, Annamaria Furlan Cisl e Carmelo Barbagallo Uil chiedono un incontro urgente al governo e dicono: “ancora una volta si scopre un cinismo di fondo, se si deve dare qualcosa ai poveri bisogna toglierla a chi è appena meno povero”.
Matteo Renzi smentisce: “Le pensioni di reversibilità non si toccano, è una cosa che non esiste”. Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti dice che “la proposta non riguarda chi già riceve la reversibilità del governo, tutto quello che la delega si propone è il superamento di sovrapposizioni e situazioni anomale”.
Altri interventi dal fronte politico sono tuonanti: Luigi Di Maio del Movimento 5 stelle “L’attacco alle pensioni di reversibilità è davvero infame”; il leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni “Renzi e la sinistra se la prendono con la povera gente. Che schifo”; Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana parla di “vera e propria carognata”; “è una vigliaccata” afferma Matteo Salvini della Lega.
Alessandro Sartoretto
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