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- Il Capo dello Stato tenterà di varare un governo stabile e che affronti il nodo della legge elettorale, altrimenti si va al voto.
- Alessandro Sartoretto
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Il Capo dello Stato tenterà di varare un governo stabile e che affronti il nodo della legge elettorale, altrimenti si va al voto.
Sergio Mattarella ha sempre cercato la stabilità, anche se la vincita del NO al referendum pare rendere impossibile la solidità di un governo con Matteo Renzi. La politica e il Presidente della Repubblica sono già passati ad un piano B e lo stesso Presidente della Repubblica dovrebbe gestire questo delicato passaggio successivo. Tra i nomi dei nuovi possibili candidati premier abbiamo: Pier Carlo Padoan, Piero Grasso e Graziano Delrio.
È stata clamorosa la caduta di Renzi, anche se per Mattarella un referendum non può considerarsi allo stesso modo delle elezioni politiche. Se Renzi volesse tornare in carica non troverebbe forse ostacoli, in tutto questo è lo stesso Renzi ad aver abbandonato subito dopo la bocciatura della riforma. Mattonella ha già messo le basi per una tela fatta di revisione di scelte ed appelli alla responsabilità, per non arrivare ad una crisi senza sbocchi.
Maggiore chiarezza verrà fuori dopo le consultazioni al Quirinale, calcolando che non potrà nascere nessun governo contro Renzi e contro il Pd, che resta la maggioranza in Parlamento.
Ragionando sui potenziali nomi al governo: il timore di molti era che la vittoria del No portasse peggioramenti alle Borse, con destabilizzazione dello spread e influenzando negativamente la partita delle banche, dando quindi la possibilità di carica al ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, per garantire una rete di protezione finanziaria.
Nel caso il sistema dovesse rivelarsi stabile potrebbe affermarsi anche Piero Grasso, attualmente presidente del Senato. Vanta un buon rapporto con le opposizioni, garantendo un vantaggio tattico all’attuale premier in quanto, non essendo renziano consentirebbe al leader Pd una marcata distanza da Palazzo Chigi, in modo da costruire la prossima campagna per le elezioni politiche.
Ma potrebbe anche venir fuori un progetto di governo che ha come valore la fine della legislatura, con la possibile carica del renziano Graziano Delrio. Altre due soluzioni politiche meno probabili sono anche quelle di Dario Franceschini, azionista di maggioranza del Pd, ma poco ben visto dai renziani, e Paolo Gentiloni, sempre stato vicino a Renzi e di conseguenza poco amato dal resto del partito.
Anche Romano Prodi potrebbe essere uno dei prescelti, che però non si mostra interessato alla potenziale carica. Attraente anche la soluzione Emma Bonino, che vanta un curriculum internazionale, oltre ad essere commissaria europea negli anni Novanta e vantando un certo charme nel mondo dei grillini. Infine abbiamo anche un potenziale Giuliano Amato, giudice della Corte costituzionale, che ha già guidato in due occasioni l’esecutivo ed è ben visto anche nel centrodestra.
Nel caso in cui nessun nome dovesse acquisire la maggioranza non sarà esclusa la possibilità di tornare al voto. Pare che il puzzle sia appena saltato e che sarà difficile ricomporlo, soprattutto senza la figura di Renzi. Per il Quirinale la prima scelta era Renzi, il quale è attualmente passato al piano B, non potrà comunque prescindere dal Pd.
Alessandro Sartoretto
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