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Stabilite le regole per il salvataggio interno delle banche
Le nuove regole sul bail in entreranno in vigore dal 2016 come previsto dalla direttiva Ue Bank Recovery and Resolution Directive la quale afferma che la gestione delle crisi delle banche sia affrontata con il ricorso a risorse private di azionisti e clienti più esposti. Con questo si pone fine all’intervento dello Stato, il quale non potrà più intervenire direttamente nel crollo degli istituti di credito.
Il bail in comporta una serie di misure per evitare le crisi bancarie e il funzionamento di gestione di quest’ultime, fino alla risoluzione della banca. Il processo è subordinato al controllo delle Autorità di risoluzione.
Nei casi di forte crisi di liquidità delle banche i primi che dovranno far fronte alla situazione, quindi a pagare, saranno gli azionisti della banca vedendo azzerarsi il valore dei loro titoli. Nel caso in cui il loro apporto non fosse adeguato, saranno sottoposti al bail in altri strumenti finanziari di capitale.
Azzerato anche il valore di tali titoli, saranno poi quelli subordinati senza garanzia presi di mira, quindi bisogna fare attenzione alle obbligazioni junior. Se anche questa terza categoria di titoli non dovesse essere in grado di salvare la banca in crisi passerà ai crediti non garantiti, vale a dire le obbligazioni bancarie. Per concludere, gli ultimi a pagare per le crisi bancarie sono i titolari di conti correnti superiori a 100.000 euro sia per le persone fisiche sia per le piccole e medie imprese per la parte esuberante i 100.000 euro.
Gli strumenti a restare integri quando entra in funzione il salvataggio interno sono quelli garantiti dal Fondo garanzia dei depositi e cioè i depositi fino a 100.000 euro, 200.000 euro se il conto è cointestato con un’altra persona in quanto la garanzia non riguarda il conto in sé ma è stabilita per ciascun depositante. Questa tutela è relativi a conti correnti, i libretti di deposito, i certificati di deposito, i certificati di deposito coperto dal Fondo garanzia.
Altrettanto sicure risulteranno le obbligazioni emesse dalla banca coperte da una garanzia come i covered bond. Medesima tutela al 100% per le cassette di sicurezza o i titoli detenuti nel deposito titoli, a condizione che non siano emessi dalla banca in crisi. Saranno garantiti anche i debiti verso i dipendenti, i fornitori, il fisco e gli enti previdenziali se agevolati dalla normativa fallimentare.