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- L’inchiesta: due giovani trentenni sposati
- lei con un contratto a tempo indeterminato “normale” da 1200€ al mese e lui con un contratto indeterminato a tutele crescenti da 1600€ appena firmato, si sono rivolti a diversi istituti di credito alla ricerca di un finanziamento per l’acquisto della prima casa.
L’inchiesta: due giovani trentenni sposati
lei con un contratto a tempo indeterminato “normale” da 1200€ al mese e lui con un contratto indeterminato a tutele crescenti da 1600€ appena firmato, si sono rivolti a diversi istituti di credito alla ricerca di un finanziamento per l’acquisto della prima casa.
L’immobile costa 200.000€ in periferia a milano, un anticipo ottimo di 70.000€; i parametri sembrano perfetti in quanto il mutuo e’ del 65% del valore della casa, il tempo di rientro dai 25 a 30 anni e un rapporto rata reddito al di sotto del 35%, ma le risposte che vengono date dagli istituti di credito sono le più disparate: si va da “E che cos’è questo tutele crescenti?”, a “si ma ragazzi sempre meglio avere un garante “oppure” avendo questo contratto consigliamo una polizza assicurativa rischio impiego nel caso di perdita del lavoro.”…
Dalle banche istituzionali a quelle del territorio, il test e’ stato fatto su almeno dieci istituti da Unicredit a Banca popolare di Vicenza passando per BNL e Banca Etruria, la sensazione e’ stata la stessa: il nuovo contratto indeterminato a tutele crescenti derivato, in cui è stato abolito l’articolo 18 per i dipendenti privati, non convince le banche e “costringe” i giovani ad affidarsi ai cari vecchi genitori o nonni per ottenere un finanziamento o un mutuo…
Forse la nuova direttiva deve ancora essere recepita e capita per bene dal mondo finanziario, ma i dubbi per il futuro dei giovani sono sempre più certezze: riusciremo (mi ci metto anch’io) ad avere una nostra libertà finanziaria? Potremo avere anche noi la fiducia degli istituti finanziari per acquistare la casa che tanto piace a noi italiani o saremmo costretti a vivere per sempre con i genitori o in affitto?
Se non si danno finanziamenti, prestiti e mutui ai giovani lavoratori di oggi quale futuro ci può essere per l’ Italia e la sua economia?
Forse la soluzione sarà il “prestito tra privati” ma di questo ne parleremo in un altro articolo.
Buona giornata a tutti
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