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Conoscere l’importo della propria pensione futura è indispensabile anche per decidere se fare un prestito o meno, deciderne la rata e la durata e soprattutto sapere se saremo in grado di sostenerlo nel caso l’assegno pensionistico sia decisamente inferiore allo stipendio che percepiamo ora.

Tito BoeriMolti dipendenti pubblici e statali prima di andare in pensione accendono un finanziamento con cessione del quinto che nel loro caso può essere continuata a pagare nel Cedolino della pensione. Ma attenzione, ora è possibile calcolare con esattezza l’importo mensile che percepiremo e quindi valutare con più attenzione il prestito da fare per non andare incontro a spiacevoli sorprese.

Da 20 anni, da quando il sistema pensionistico è passato da retributivo a contributivo, non è mai stato chiaro quanto i contributi versati potessero influenzare le pensioni; i contribuenti non ricevevano dallo Stato un calcolo approssimativo della propria pensione e in alcuni casi la stima fatta privatamente riservava brutte sorprese, come accennato prima. Dal 1 maggio invece il presidente dell’INPS Tito Boeri ha annunciato, con soddisfazione, l’introduzione della cosiddetta “busta arancione”: una nota informativa, dell’INPS stessa, che calcola una stima precisa e trasparente della propria pensione. 

Come funziona ?

La procedura partirà a step: per ora il servizio è usufruibile dai lavoratori con meno di quarant’anni, mentre a Giugno sarà estesa ai 50-60enni, al momento solo agli iscritti al fondo lavoratori dipendenti, delle gestioni autonome e dei parasubordinati; nel 2016, il progetto sperimentale per il calcolo della pensione futura, sarà esteso anche ai lavoratori domestici, agli agricoli e ai dipendenti pubblici, fino a coprire 23 milioni di lavoratori.

Da subito il servizio sarà accessibile, a chi ha un codice personale dell’INPS,  direttamente OnLine sul sito dell’istituto, mentre per chi ne è sprovvisto arriverà una busta a casa (purtroppo non arancione !).

Quali parametri vengono  calcolati ?

Il calcolo previsionistico della pensione viene fatto solo per chi ha versato almeno 5 anni di contributi e viene ricavato, in maniera trasparente, seguendo parametri personali come l’estratto conto attuale del contribuente e la proiezione degli anni contributivi mancanti, ma anche parametri macroeconomici, ricavati dai dati della Ragioneria di Stato, come l’andamento economico e retributivo, il livello toccato dall’inflazione e l’aspettativa di vita.

Speriamo che il sistema funzioni, perché era necessaria già da tempo una chiarificazione da parte dello Stato su come vengono gestiti i nostri contributi, soprattutto a chi può interessare dover fare una cessione del quinto o un finanziamento; è un diritto di tutti avere la possibilità di progettare il proprio futuro e oggi finalmente si è fatto un passo in avanti.

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